Versión italiana del artículo publicado en este weblog el 24 de noviembre de 2008: Against Nature
Against Nature? (Contro Natura?) è una mostra sul diffuso fenomeno dell’ omosessualità nel mondo animale. Presentato nel contesto del Festival della Scienza che si tiene annualmente a Genova, e che quest’anno ha avuto come lemma il tema della diversità. La mostra può essere visitata fino al 7 gennaio 2009 presso il Museo Civico di Storia Naturale “Giacomo Doria”. Contro Natura? è solo una piccola parte di tutti i lavori effettuati da un team di scienziati del Museo di Storia Naturale di Oslo (Norvegia), che attraverso anni di analisi, studi e raccolta di prove video-fotografiche, hanno documentato con successo le relazioni sessuali ed affettive tra individui dello stesso sesso in almeno 1.500 specie animali.
Sia la mostra, come i lavori scientifici che la sostengono, dimostrano che lungi dall'essere qualcosa di carattere specifico, l'omosessualità è frequente nella natura animale, manifestandosi in percentuali analoghe alla popolazione umana, vale a dire una frequenza compresa tra l'8% e il 10% ed estendendosi anche a tutti i tipi di generi e specie, dagli insetti agli uccelli, dalle pecore e i montoni ai leoni, dalle grandi scimmie come lo scimpanzé, ai cetacei, come il tursiope (una specie di Delfino). Allo stesso modo, le relazioni omosessuali possono essere sporadiche, abituali, o essere addirittura esclusive e per tutta la vita, come nel caso dei cigni (femmine) della fotografia.
Si tratta di rapporti che si allontanano da quelli classificati in modo piú rigoroso come "necessità riproduttiva della specie". Inoltre, è anche significativo che animali superiori come scimpanzé e delfini abbiano rapporti sessuali in modo abituale (tra individui dello stesso sesso o di entrambi i sessi), il cui scopo sia la ricerca del piacere o il rafforzamento di legami, vincoli socioaffettivi all'interno del gruppo.
Tutti questi approcci possono risultare di carattere innovativo e addirittura sorprendente per chiunque li legga per la prima volta. Tuttavia, i rapporti omosessuali nel mondo animale sono cosí "naturali" come puó essere qualsiasi altro comportamento sessuale più diffuso. Pertanto, si pone la questione: se l'attività omosessuale negli animali è così comune, perché ci sorprende ancora tanto e la consideriamo come qualcosa di strano e difficile da credere?
La risposta è più evidente di quanto si possa immaginare, riportandoci alla congenita omofobia nella nostra società. L’omofobia è come la forza di Star Wars che non si vede, ma esiste e si fa sentire dappertutto. La scienza, che a sua volta vuole essere reale e non illusoria, verificabile materialmente, con cognizione di causa, razionalista, critica, e non dogmatica, non ne è affatto estranea alla società che la crea, ne all'omofobia che prevale. Gli uomini e le donne che sviluppano le ipotesi dello studio non sono nemmeno loro liberi di pregiudizi ne tanto meno possono sottrarsi dall’onere morale giudaico-cristiano originato dalla Bibbia, e in particolare dall'Antico Testamento: un gruppo di libri scritti in una società e per una società agricolo-pastorale del 900 AC; libri i cui miti sono per molti, tutt’oggi, una valida concezione dell’origine e della storia dell'umanità (e qui bisogna dire che molti di questi libri non appartengono nemmeno alla cultura giudaico-cristiana, ma sono stati adottati da miti di culture coetanee); libri i cui dogmi sono considerati, anche oggi, come valori fondamentali della nostra società, nonostante il fatto che nessuno tra coloro che redassero questi manoscritti avrebbero potuto minimamente immaginare che un giorno avremmo messo i piedi sulla luna, e ancora meno immaginare di poter disporre delle attuali tecnologie dell'informazione e della comunicazione; neanche il buon profeta Ezechiele, colui che vide una ruota di fuoco nel cielo, potè razionalizzare (poichè la sua concezione mentale glielo impediva) che quella visione poteva anche essere stato un asteroide o semplicemente un UFO.
Davanti a tutto ció, non è da sorprendere che solo recentemente la scienza abbia studiato l'omosessualità nella natura, e che solo negli ultimi tempi si sia cominciato molto lentamente ad erodere alcuni di questi concetti cosí ben radicati, come nel caso dell’omosessualità considerata come qualcosa di innaturale.
E purtroppo è “superfluo” dire che la mostra è stato uno scandalo per alcuni settori sociali, politici e naturalmente, per la Chiesa stessa. Vittorio Bo, responasabile del Festival, ha espresso l'opportunità che gli scolari imparino e godano di questa mostra che cerca di rompere degli schemi dogmatici e per niente scientifici.
Infatti ha assicurato che "non c'è nessuno scandalo, perché gli argomenti sono scientifici per cui non vi è nulla di osceno ne offensivo in essa". E tutto ció è già un passo avanti. Tuttavia, la Chiesa crede di aver motivi sufficienti per considerare questa mostra un vero oltraggio morale, visto che l'esito non può essere più devastante contro le teorie che mantengono i suoi teologi; teorie che riducono l'omosessualità ad un "vizio" o ad una "malattia" umana, ad un "comportamento innaturale" di "esseri malati". Vale la pena citare le parole di Magnus Encyst, etologo presso l'Università di Oslo, secondo il quale "ci sono cose che vanno contro la natura molto di più dell’ omosessualità, come per esempio alcune cose che gli esseri umani fanno, cose come avere una religione o dormire in pigiama".
E a mio avviso, ancora molto più innaturali e incoerenti mi sembrano questi individui, che vestiti con delle sottane di colori sgarcianti, Casule, stole e Mitra, tutti loro accessori propri di un ballo in maschera, si dedichino a fomentare l'odio dall'altare, parlando in nome di una persona che fece voto di povertà e morì per la tolleranza, il rispetto e l'amore del prossimo. Sì, senza alcun dubbio queste persone sono proprio innaturali.
Sia la mostra, come i lavori scientifici che la sostengono, dimostrano che lungi dall'essere qualcosa di carattere specifico, l'omosessualità è frequente nella natura animale, manifestandosi in percentuali analoghe alla popolazione umana, vale a dire una frequenza compresa tra l'8% e il 10% ed estendendosi anche a tutti i tipi di generi e specie, dagli insetti agli uccelli, dalle pecore e i montoni ai leoni, dalle grandi scimmie come lo scimpanzé, ai cetacei, come il tursiope (una specie di Delfino). Allo stesso modo, le relazioni omosessuali possono essere sporadiche, abituali, o essere addirittura esclusive e per tutta la vita, come nel caso dei cigni (femmine) della fotografia.
Si tratta di rapporti che si allontanano da quelli classificati in modo piú rigoroso come "necessità riproduttiva della specie". Inoltre, è anche significativo che animali superiori come scimpanzé e delfini abbiano rapporti sessuali in modo abituale (tra individui dello stesso sesso o di entrambi i sessi), il cui scopo sia la ricerca del piacere o il rafforzamento di legami, vincoli socioaffettivi all'interno del gruppo.
Tutti questi approcci possono risultare di carattere innovativo e addirittura sorprendente per chiunque li legga per la prima volta. Tuttavia, i rapporti omosessuali nel mondo animale sono cosí "naturali" come puó essere qualsiasi altro comportamento sessuale più diffuso. Pertanto, si pone la questione: se l'attività omosessuale negli animali è così comune, perché ci sorprende ancora tanto e la consideriamo come qualcosa di strano e difficile da credere?
La risposta è più evidente di quanto si possa immaginare, riportandoci alla congenita omofobia nella nostra società. L’omofobia è come la forza di Star Wars che non si vede, ma esiste e si fa sentire dappertutto. La scienza, che a sua volta vuole essere reale e non illusoria, verificabile materialmente, con cognizione di causa, razionalista, critica, e non dogmatica, non ne è affatto estranea alla società che la crea, ne all'omofobia che prevale. Gli uomini e le donne che sviluppano le ipotesi dello studio non sono nemmeno loro liberi di pregiudizi ne tanto meno possono sottrarsi dall’onere morale giudaico-cristiano originato dalla Bibbia, e in particolare dall'Antico Testamento: un gruppo di libri scritti in una società e per una società agricolo-pastorale del 900 AC; libri i cui miti sono per molti, tutt’oggi, una valida concezione dell’origine e della storia dell'umanità (e qui bisogna dire che molti di questi libri non appartengono nemmeno alla cultura giudaico-cristiana, ma sono stati adottati da miti di culture coetanee); libri i cui dogmi sono considerati, anche oggi, come valori fondamentali della nostra società, nonostante il fatto che nessuno tra coloro che redassero questi manoscritti avrebbero potuto minimamente immaginare che un giorno avremmo messo i piedi sulla luna, e ancora meno immaginare di poter disporre delle attuali tecnologie dell'informazione e della comunicazione; neanche il buon profeta Ezechiele, colui che vide una ruota di fuoco nel cielo, potè razionalizzare (poichè la sua concezione mentale glielo impediva) che quella visione poteva anche essere stato un asteroide o semplicemente un UFO.
Davanti a tutto ció, non è da sorprendere che solo recentemente la scienza abbia studiato l'omosessualità nella natura, e che solo negli ultimi tempi si sia cominciato molto lentamente ad erodere alcuni di questi concetti cosí ben radicati, come nel caso dell’omosessualità considerata come qualcosa di innaturale.
E purtroppo è “superfluo” dire che la mostra è stato uno scandalo per alcuni settori sociali, politici e naturalmente, per la Chiesa stessa. Vittorio Bo, responasabile del Festival, ha espresso l'opportunità che gli scolari imparino e godano di questa mostra che cerca di rompere degli schemi dogmatici e per niente scientifici.
Infatti ha assicurato che "non c'è nessuno scandalo, perché gli argomenti sono scientifici per cui non vi è nulla di osceno ne offensivo in essa". E tutto ció è già un passo avanti. Tuttavia, la Chiesa crede di aver motivi sufficienti per considerare questa mostra un vero oltraggio morale, visto che l'esito non può essere più devastante contro le teorie che mantengono i suoi teologi; teorie che riducono l'omosessualità ad un "vizio" o ad una "malattia" umana, ad un "comportamento innaturale" di "esseri malati". Vale la pena citare le parole di Magnus Encyst, etologo presso l'Università di Oslo, secondo il quale "ci sono cose che vanno contro la natura molto di più dell’ omosessualità, come per esempio alcune cose che gli esseri umani fanno, cose come avere una religione o dormire in pigiama".
E a mio avviso, ancora molto più innaturali e incoerenti mi sembrano questi individui, che vestiti con delle sottane di colori sgarcianti, Casule, stole e Mitra, tutti loro accessori propri di un ballo in maschera, si dedichino a fomentare l'odio dall'altare, parlando in nome di una persona che fece voto di povertà e morì per la tolleranza, il rispetto e l'amore del prossimo. Sì, senza alcun dubbio queste persone sono proprio innaturali.
Per ulteriori informazioni sul tema o sulla mostra guardate: Museodoria.it, Againstnature, Wikipedia.org oppure Canal Natura: "The truth about gay animals" .
1 Comentarios:
good start
Publicar un comentario